Che ne dite ?
Second Life/ Finalmente un po' di conoscenze. Rocco mi consiglia come far soldi...E ci provo con Licia
Uno straniero in Second Life
Sono un po’ stanco di parlare in inglese o, nella maggior parte dei casi, di non parlare affatto. Non che io abbia problemi di relazione, ma Second Life, da questo punto di vista, è peggio del mondo reale. Viaggiando senza meta (e questa fase ormai credo sia agli sgoccioli) ci si trova in luoghi pressocchè deserti o in luoghi affollatissimi, in cui però è difficilissimo inseririrsi in una conversazione. Sembra di essere un’italiano a Time Square: ti passano di fianco centinaia di persone, ma potresti avere le convulsioni sul marciapiede senza che nessuno ti dia attenzione. In una delle prime esplorazioni, a pochi giorni dal mio sbarco in SL, mi ero ritrovato in un luogo per italiani, Virtual Venue.
Era stata una toccata e fuga, il tempo di guardarmi in giro, individuare il boss del sito, notare un elicottero usato (credo…) per portare in giro i frequentatori, dare una sbirciata a una discoteca istallata sul tetto di un edificio. Sarà la voglia di fare due chiacchiere con qualcuno, anche svelando la mia identità di giornalista: decido di tornare e fare due chiacchiere con il proprietario. Si chiama Rocco Coppola, il suo avatar è un po’ tamarro: capelli neri alla moda, pantaloni neri come la camcia, tutta aperta sul davanti. Rocco sfoggia un crocefisso d’oro.
Lo contatto attraverso la lista degli “amici” nel quale l’avevo inserito la volta precedente. Si ricorda di me (gli avevo detto di essere un giornalista) e accetta di buon grado la mia proposta di incontrarci per parlare della sua attività. Mi “aggancia” lui e mi teletrasporta a Virtual Venue (ci ho messo 20 minuti, poi, per capire come diavolo ha fatto). La prima intervista ufficiale di Hunk Mi materializzo in un bar. Due convenevoli e poi ci sediamo su un comodo (?!) divanetto nero.
E comincio a fargli domande. Mi racconta che The Virtual Venue è il secondo posto italiano più visitato in SL, dopo Parioli. Per la sua località passano, mi dice, circa 4300 persone in un mese. La cosa che mi incuriosisce di più è semplice: perché ha aperto questa attività in SL e come fa soldi. Sono un po’ più delicato nel porre la domanda, ma Rocco è aperto e disponibile e mi spiega la sua filosofia: realizzare un luogo per italiani nel mondo (mi viene in mente Mirko Tremaglia, vaga reminiscenza della vita reale…) che non sia basato sulle attività che, come ho già intuito in queste settimane di reportage, vanno per la maggiore: il sesso virtuale e le scommesse. Rocco dice che vuole fare businness “senza abusare lo spirito umano”.
Giro intorno alla mia curiosità principale (come si fanno soldi) e mi faccio raccontare quali sono le attività più redditizie. Rocco, senza esitare, mi dice che la cosa più fruttuosa è la compravendita di terreni. E’ lì che c’è il massimo profitto: si compra terreno e poi lo si rivende o lo si affitta. Anche l’industria del sesso produce denaro, ma questo lo voglio scoprire più avanti. Alla fine glielo chiedo: ma tu i soldi come li fai? Rocco espone opere (quadri soprattutto) di artisti, in un meccanismo di conto-vendita: se un quadro viene venduto, a lui spetta una commissione. Sarò ancora poco nel mood di SL ma: cosa me ne faccio di un quadro dopo averlo comprato? Rocco mi fa sapere che soprattutto gli acquirenti ci arredano casa. L’avevo intuito: uno dei meccanismi di SL è quello di rappresentare la propria ricchiezza, il proprio status, come nella vita reale. Le opere d’arte Mentre chiacchieriamo decidiamo di spostarci. Rocco vuole mostrarmi la sua galleria d’arte.
Ci tiene a sottolineare che lui fa tutto da solo, non assolda grafici per abbellire le sue strutture. La galleria è effettivamente ben fatta e le opere, anche per uno come me poco interessato all’argomento, sono gradevoli. Passando il mouse sui quadri ne leggo il prezzo: costano circa 450 linden ciascuno. Io, dopo una giornata a ballare a pagamento, ne ho tirati su solo 40. Sono decisamente povero.
Gironzoliamo per la galleria per un po’. In sottofondo musica italiana e Rocco fa outing: a cantarla è proprio lui. Bella voce. Acconsento alla proposta di rivedere la discoteca: l’ha rifatta, allargando la pista. Non c’è quasi nessuno, sarà l’orario, ma Rocco ha fatto davvero un buon lavoro: la musica in sottofondo crea davvero l’illusione giusta, insieme alle luci. C’è un palco per i concerti live e un pianoforte a coda, sullo sfondo, da un tocco di classe al tutto.
Devo andare, ma Rocco insiste nel portarmi al giardino per presentarmi qualcuno dello staff. Ci tiene a precisare che le persone che lavorano per lui sono trattate bene, a differenza di tanti altri posti in SL. Mentre scendiamo mi parla del suo “sé” reale: ha 37 anni, genitori di Foggia, trasferiti a Torino. Una storia da Italia vera, verissima. In giardino incontriamo la sua socia, Licia. Si occupa della sicurezza.
Tra le altre cose, butta fuori i visitatori inopportuni. Tiene stretto in braccio un pupazzo. Dice che è una piccola tigre e che, se la tocco, ruggisce. Io ci provo ma non ci riesco e mi viene il dubbio che Licia mi prenda in giro. Le ultime chiacchiere e poi mi congedo, con la promessa di tornare. Tornerò, soprattutto perché non ho avuto il coraggio di chiedergli di farmi fare un giro sul suo elicottero……..
Licia |
3 commenti:
chi è la bella bimba nella fotooo?
.. hahaha e' LICIA FALTA, una delle propietarie di BELLA ITALIA, attento che morde! lol
MAMMA MIAAAAA LESSI QUESTA INTERVISTA TANTO TEMPO FA E NN MMI FU CHIARISSIMO il ruolo di Licia Falta.. ORA CHE SONO NELLO STAFF CAPISCOOOOOOOOOOOO
MEGLIO TARDI CHE MAI NO? EHEHEHEH
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